09 dicembre 2009

A Rag, a Bone, a Hank of Hair

Alla fine, il buio inghiotte tutto. Lo spazio svanisce. Il tempo non è neanche più memoria... Tutto è perso nelle torbide e mute profondità dell'eternità...
E poi? Quando ci si libera della carne, rimane quacosa? C'è una luce che buca quell'ultima, terribile oscurità? Alcuni dicono di si, altri di no... Alcuni fingono che non importi. Ma non è così. Importa a tutti. Siamo tutti piccole cose fragili e caduche...
Ci sono città nelle pianure selvagge al di la della vita? Ci sono volute immortali che si liberano con pura e straziante bellezza? Soli sulla nostra palla di fango urliamo domande a un sordo cielo. Dove andremo quando si spegneranno le luci? Dove andiamo quando siamo morti?
E non c'è risposta. Così cerchiamo di ignorare la nostra mortalità. Facciamo magnifiche guerre. Facciamo infuriare gli dei. Facciamo torto all'amore... Ma nel nostro affannarci ci sono falle silenti, momenti in cui udiamo la bassa e spaventata voce che bisbiglia da lontano.
Dove andiamo quando siamo morti? Ci saranno enormi palazzi pieni di luce e di risate? Ci saranno persone in attesa dietro l'ultimo grigio sipario?
E che genere di creature saranno? E che cosa penseranno di noi?

Alan Moore